La pandemia da COVID-19 frena le attività di screening MST

La pandemia da COVID-19 frena le attività di screening MST

Le rigide norme di contrasto alla diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2 soprattutto all’interno degli ambienti ospedalieri, hanno imposto dagli inizi di marzo, la drastica riduzione delle visite specialistiche non urgenti nella quasi totalità degli ospedali italiani. Il distanziamento sociale e il lockdown nazionale che hanno confinato la popolazione generale nelle case hanno reso poi gli ospedali luoghi in cui interrompere la maggioranza delle attività che prima erano considerabili di routine. Tra queste, nei centri per le infezioni a trasmissione sessuale (IST), sono state interrotte tutte le attività di screening delle principali IST e dell’infezione da HIV.  Dalla seconda decade di marzo il centro IST del S.Gallicano di Via Fermo Ognibene ha dovuto interrompere le attività del Progetto COROH e il Programma di Screening dell’infezione da HCV mediante test rapidi da goccia di sangue capillare. Attualmente è solo possibile presentarsi senza prenotazione per effettuare il test HIV e quelli per la diagnostica della Sifilide. Durante tutto giugno ancora le attività di screening non sono riprese e informazioni trapelate dalla Direzione della struttura sembrano indicare ufficiosamente nella prima settimana di luglio, il periodo di ripresa di tutte le attività di prevenzione, soprattutto quelle rivolte alla popolazione LGBT.