L’Istituto S.Gallicano in prima fila nella cura dei pazienti HIV anche durante la pandemia COVID-19.

L’Istituto S.Gallicano in prima fila nella cura dei pazienti HIV anche durante la pandemia COVID-19.

Negli ultimi otto mesi la pandemia da COVID-19 ha fortemente limitato, su tutto il territorio nazionale, l’assistenza specialistica dei pazienti con infezione da HIV. Moltissimi reparti di malattie infettive hanno dovuto dirigere tutte le loro risorse strutturali e di personale all’accoglienza e cura dei pazienti con la malattia dal nuovo coronavirus, chiamato SARS-CoV-2. Il centro HIV/AIDS dell’Istituto S. Gallicano di Roma è tuttavia riuscito a mantenere livelli adeguati di continuità delle cure per i suoi pazienti, introducendo modiche operative all’attività di routine e avvalendosi della telemedicina. Sono state soprattutto 4 le iniziative che hanno consentito di non trascurare nessuno degli oltre 550 pazienti regolarmente seguiti prima della pandemia. Prima di tutto sono state confermate, via telefono o e-mail, solo le visite per i pazienti con viremia non azzerata, per quelli che dovevano effettuare prelievi ematici periodici o per quelli che avevano bisogno di una visita clinica urgente. La seconda iniziativa è stata quella di consegnare, in stretta collaborazione con la farmacia ospedaliera IFO, i farmaci a domicilio ai pazienti la cui visita era stata rinviata e a quelli ristretti dal lockdown. La terza iniziativa ha previsto il rinvio di tutti gli esami diagnostici non urgenti e quale quarta, la messa a punto di un sistema di teleconsulto, sia tramite telefono, che e-mail o messaggistica via smartphone per tutti i pazienti che avessero necessità di un contatto con gli specialisti. Nessuna modifica è stata invece prevista nell’accesso, gestione e cura dei pazienti in prima diagnosi HIV. Tutte queste iniziative hanno alla fine consentito di ridurre di circa il 50% le visite e la circolazione dei pazienti nei vari reparti, senza limitare in alcun modo il numero dei prelievi ematici viro-immunologici necessari, il numero totale di dosi di farmaci per i pazienti e senza alterare le condizioni cliniche di alcuno. I dati dettagliati dell’iniziativa sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Sexually Transmitted Infections con un articolo dal titolo “Ensuring retention in care for people living with HIV during the COVID-19 pandemic, in Rome, Italy”.