30 Giu I pazienti HIV in trattamento sono più protetti dal COVID-19?
I dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità sulle caratteristiche di oltre 33.000 pazienti deceduti per COVID-19 in Italia al 25 giugno 2020, indicano che tra questi coloro che avevano un’infezione da HIV sono stati solo 7 (0,2%). Questo dato suggerisce quanto fino ad oggi alcune osservazioni empiriche sembravano indicare e che cioè il paziente HIV in trattamento antiretrovirale sembra esprimere una diminuita suscettibilità verso l’infezione dal nuovo coronavirus, denominato SARS-CoV-2. Il minor rischio sarebbe conferito da una cross-protezione data dai farmaci antiretrovirali, ipotesi che tuttavia è sotto valutazione di efficacia con studi rigorosi. Tuttavia le persone che vivono con l’infezione da HIV mostrano anche una maggiore prevalenza di quei fattori di rischio per le complicanze da malattia COVID-19 come l’età avanzata, le malattie cardiovascolari, l’ipertensione arteriosa e l’insufficienza renale. Questi rilievi non consentono di stabilire con esattezza quanto i pazienti con infezione da HIV siano protetti contro il nuovo coronavirus. Per questo l’Istituto San Gallicano ha avviato uno studio di sieroprevalenza dell’infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti seguiti presso il Centro HIV/AIDS i cui risultati potranno fornire utili conoscenze su eventuali strategie di protezione dei pazienti a maggior rischio e prima della disponibilità di un vaccino anti-COVID-19 efficace.