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La sifilide è una infezione provocata da un batterio, il Treponema pallidum. E’ conosciuta da molto tempo e oggi è facilmente curabile con degli antibiotici che devono essere prescritti dallo specialista e la cui efficacia deve essere valutata con controlli periodici dopo la fine della terapia.
Come abbiamo visto all’inizio dell’opuscolo, la sifilide è oggi un’infezione molto diffusa, la probabilità quindi di incontrare qualcuno che ne sia affetto è molto alta.
Sintomi: Dopo un periodo di tre e nove settimane dal contagio la sifilide si presenta di solito con una lesione nodulare che tende in pochi giorni a ulcerare e localizzata sul pene, nell’ano, l’interno della bocca (interno guance, lingua, gengive, gola, tonsilla). Questo nodulo ulcerato (detto sifiloma), è di consistenza dura, non fa male e indica il punto dove è avvenuto il contagio. Si gonfiano anche le ghiandole linfatiche vicine alla lesione; quelle dell’inguine se questa è sul pene o nell’ano, quelle sottomandibolari o del collo se la lesione è in bocca o nella gola.
Per questa ragione, ogni piccola ferita dei genitali, dell’ano o dell’interno della bocca, non deve essere mai sottovalutata. Non dobbiamo usare su di essa creme o altre terapie locali, e l’unica cosa da fare è effettuare il prima possibile un test per la sifilide in un centro ospedaliero.
La lesione tenderà infatti a regredire spontaneamente e nell’arco di circa quattro settimane scomparirà, lasciando il posto ad un’eruzione cutanea, tipo morbillo, estesa al torace, alle spalle ai fianchi e le braccia. Contemporaneamente possono apparire sul palmo delle mani e sotto le piante dei piedi alcune lesioni piane, rosa e rotondeggianti, che tendono poi a screpolarsi e a mostrare i margini rilevati. Da questo momento sono passati almeno due mesi dal contagio. Sulla base di questi sintomi il medico può prescrivere degli esami del sangue, la cui positività consentirà di effettuare la diagnosi definitiva e di prescrivere la terapia.
La terapia della sifilide è semplice e veloce e consiste in qualche iniezione di penicillina. Questa terapia è efficace nella maggioranza dei casi. Non da conseguenze ma non protegge da un successivo, nuovo contagio.
E’ importante conoscere che la contagiosità nel paziente non curato, dura molto tempo e può arrivare in alcuni casi fino ai due anni. La probabilità di trasmissione della sifilide da singolo rapporto non protetto è molto alta ed è di circa il 60%. La sifilide, insieme all’herpes genitale, è la malattia sessuale che più aumenta il rischio di acquisire anche l’infezione da HIV. Per questo deve essere curata prima possibile e il paziente deve sempre sottoporsi anche ad un test HIV e sottoporsi ad almeno un successivo controllo dopo due mesi dalla fine della terapia con la penicillina.